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Studi di fattibilità di impianti di cogenerazione.

Che cosa significa cogenerazione

La cogenerazione è un modo elegante per superare i vincoli di rendimento di trasformazione di energia termica in energia meccanica-elettrica imposti dalla natura e inquadrati dal secondo principio della termodinamica.
In sintesi il primo principio della termodinamica afferma che c'è una equivalenza fra energia termica ed energia meccanica mentre il secondo principio afferma che non è possibile, neppure teoricamente, trasformare interamente l'energia termica in energia meccanica.
Il rendimento di trasformazione dipende dal rapporto fra le temperature a cui lavora il ciclo quindi dalla disponibilità di due fonti di calore ad alta e bassa temperatura .
Pertanto una parte del calore disponibile ad alta temperatura viene trasformato in energia meccanica "NOBILE" mentre la restante parte viene ceduta alla fonte a bassa temperatura.
Normalmente le due temperature sono limitate rispettivamente dalla resistenza dei materiali e dalla temperatura ambiente.
L'originalità della cogenerazione sta nel trovare un utilizzo per il calore refluo, che normalmente viene ceduto alla fonte a bassa temperatura, con conseguente risparmio dell'energia che si sarebbe dovuta consumare per produrlo.
In tal modo la trasformazione di energia termica in energia "NOBILE" è pressoché totale, salvo i rendimenti fluidodinamici e meccanici delle macchine.
Fino a pochi anni fa, stante la tecnologia, era possibile realizzare solo cicli cogenerativi a vapore.
Si produceva vapore ad alta temperatura e pressione, lo si faceva espandere in una turbina a vapore a contropressione e si utilizzava per il processo il vapore refluo, a bassa pressione e temperatura, scaricato dalla turbina.

La novità di questi ultimi anni è quella di poter realizzare il ciclo in modo completamente differente, con l'utilizzo delle turbine o dei motori a gas.
Il ciclo si modifica in quanto il combustibile viene bruciato non in una caldaia ma in un turbogas o in un motore a gas, ottenendo energia meccanica-elettrica e utilizzando i fumi reflui ad alta temperatura, intorno ai 500 gradi Centigradi, per usi tecnologici.
A questo punto sono possibili due soluzioni:
- L'una che consiste nell'utilizzo dell'energia termica reflua tal quale ed è denominato ciclo semplice ;
- L'altra nell'utilizzo dell'energia termica per la generazione di vapore ad media pressione e temperatura da far poi espandere in turbina a vapore come nella soluzione tradizionale ed è denominato ciclo combinato ;

Il grosso problema degli impianti di cogenerazione mediante turbogas è legato alla regolazione.
Difficilmente infatti l'utenza termica è costante nel tempo, normalmente questa è variabile sia nell'arco dell'ora sia nell'arco della giornata che nell'arco dell'anno.
Le variazioni graduali possono essere affrontate con una adeguata progettazione e con tecniche che variano a seconda del tipo di ciclo.
Per i cicli semplici o combinati con solo turbina a vapore a contropressione, la variazione della portata di vapore può essere ottenuta con la riduzione del carico alla turbina o motore a gas e/o con l'installazione di un post bruciatore quando la richiesta di vapore supera il quantitativo prodotto con il solo calore di recupero.

Il postcombustore non è altro che un sistema per iniettare solo combustibile all'interno dei fumi caldi in uscita dalla turbina a gas per produrre ulteriore calore.
Non è necessario aggiungere aria comburente in quanto i fumi in uscita dalla turbina a gas hanno ancora un contenuto di ossigeno pari a circa il 15 % e pertanto il rendimento di combustione è pari praticamente al 100 %.
Per i cicli combinati con turbina a contropressione e condensazione, la variazione di portata di vapore può essere ottenuta sia come già detto al paragrafo precedente sia variando il quantitativo di vapore condensato.
Le variazioni repentine di portata possono essere affrontate:
- Per il ciclo semplice o combinato con sola turbina a contropressione dimensionando la portata di vapore prodotto con calore di recupero sul minimo di richieste e affidando al postcombustore il compito di seguire il diagramma di carico.
- Per il ciclo combinato, con turbina a vapore a contropressione e condensazione, dimensionando la portata di vapore prodotto con calore di recupero sulla massima richiesta di vapore e affidando alla condensazione il compito di assorbire le variazioni di portata.

Uno studio di fattibilità di un impianto di cogenerazione consiste nella definizione in accordo con i tecnici della società:
1. Dei carichi termici ed elettrici.
2. Del livello di temperatura richiesto dai carichi termici.
3. Dall’andamento nel tempo sia dei carichi termici che dell’energia elettrica.
4. Nella individuazione dell’assetto impiantistico più idoneo. Turbogas o motore a combustione interna a gas; Ciclo semplice o combinato; con o senza post combustore, ecc.
5. Nella redazione di una specifica per " richiesta di offerta ".
6. Nella definizione dei possibili fornitori.
7. Nella raccolta delle relative offerte.
8. Nell'allineamento delle offerte con la specifica per R.D.O.
9. Nella tabulazione delle offerte sia da un punto di vista tecnico che commerciale.
10. Nell'elaborazione dello studio finalizzato all'individuazione:
- Dei costi totali dell'investimento.
- Dei tempi di realizzazione.
- Dei costi e ricavi di esercizio.

Schema di processo quantificato di un impianto di cogenerazione motore a gas

Schema di processo quantificato di un impianto di cogenerazione turbogas

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