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Progetto di un impianto di produzione di energia elettrica che utilizza come combustibile biogas prodotto dalla digestione anaerobica dei reflui zootecnici e/o biomasse vegetali erbacee provenienti dal comparto agro-industriale.

L'iniziativa di una centrale termoelettrica che utilizza come combustibile biogas prodotto dalla digestione anaerobica dei reflui zootecnici e/o biomasse vegetali erbacee provenienti dal comparto agro-industriale, s’inserisce nel quadro di una normativa europea ed italiana, che tende sempre più a privilegiare la produzione d’energia da fonti rinnovabili. La progressiva intensificazione delle attività agricole e zootecniche e il conseguente impatto ambientale sui territori, richiedono ad oggi attenzioni e tutele sempre maggiori da parte degli organismi competenti.
In questo quadro la normativa emessa dall’ UE, intesa alla salvaguardia degli inquinamenti delle falde acquifere, è stata recepita dal Governo Italiano ed attuata dalle Regioni.
La realizzazione di impianti di digestione anaerobica consente contemporaneamente sia la produzione di energia elettrica che l’utilizzo della matrice digerita dall’impianto ( digestato), direttamente sui campi come ammendante nel rispetto delle "buone pratiche agricole".
L’uitlizzo del digestato sui campi elimina tutti i problemi connessi con lo spandimento dei liquami tal quale in quanto:
• si riduce notevolmente l’emissione di cattivi odori,
• rimane inalterato il potere ammendante del digestato rispetto ai refluo tal quale,
• si può utilizzare il digestato nei periodi indicati dalle "buone pratiche agricole" anche nel in fertirrigazione, periodo estivo (luglio ed agosto), in presenza di agrituristi.
La digestione anaerobica inoltre rappresenta un’opportunità per tutte quelle aziende agricole che, con la fine della PAC prevista nel 2013 dovranno affrontare nuove sfide di competizione mondiale e guardano la produzione di energia elettrica da reflui da allevamento e produzioni agricole come una strada percorribile ed economicamente sostenibile. Infatti grazie ad alcune leggi uscite di recente, come la 222/07 e la Legge Finanziaria 2008, l’energia elettrica prodotta è incentivata per la durata di 15 anni con tariffe adeguate per piccoli impianti ( fino ad 1 MW) e attribuzione di coefficienti moltiplicativi ai certificati vedi per impianti superiori a 1 MW.
Dal punto di vista autorizzativo questi impianti:
• sono autorizzati in Conferenza dei Servizi Unificata in base all’ Art. 12 del DLg 387/06,
• possono essere realizzati anche in zone agricole,
• possono godere della qualifica di impianti di pubblica utilità.
Gli impianti di digestione anaerobica sono in grado di utilizzare tutte le matrici organiche come i reflui da comparto zootecnico, le produzioni erbacee dal comparto agricolo e i residui dal comparto agroindustriale. Naturalmente il funzionamento ottimale di un impianto di digestione anaerobica si ottiene con un miscela di questi prodotti.
Il cuore del sistema è costituito dai digestori, che si suddividono in digestori primari e di gestori secondari ( vedi schema riportato in allegato).
Il numero e la volumetria degli uni e degli altri è funzione dei quantitativi di materiale da trattare e del loro carico organico.
Nei digestori primari, avviene la bioattivazione della massa mediante enzimi.
Il tempo di ritenzione idraulica nei digestori primari è di circa 45-60 giorni, al termine dei quali il materiale viene quasi interamente metabolizzato.
Nei digestori secondari, il materiale completa il suo ciclo di metabolizzazione, con un tempo di ritenzione variabile tra i 20 e i 30 giorni.
Sia i digestori che i postdigestori hanno normalmente forma cilindrica, sono realizzati in cemento armato, sono coibentati, sono termostatati a circa 40 °C utilizzando il calore reflui dall’impianto di cogenerazione ed hanno posizionato al di sopra un gazometro per l’accumulo e l’omogeneizzazione del biogas prodotto dalla fermentazione.
Il biogas prodotto viene filtrato con metodi meccanici, criogenici e biologici, per poi essere utilizzato in un motori a combustione interna a cilco Otto.
Il materiale digestato può essere separato fra parte palabile e parte liquida ed utilizzato in agricoltura come ammendante e/o in fertirrigazione.
Nelle pagine seguenti sono riportati,
• uno schema dell’impianto della potenza di 999 kW con i vari indici economici,
• uno schema di flusso;
• due foto di un impianto tipo.












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